PORRO
Latino: Allium porrum; Francese: Poireau; Spagnolo: Puerro; Inglese:
Leek; Tedesco: Porree.
ORIGINI - STORIA - DIFFUSIONE.
Di questa specie non si è riusciti ad identificare la forma selvatica
e, di conseguenza, non si hanno notizie certe sulla zona di origine.
Da alcuni studiosi è stata ipotizzata un’origine celtica risalente
a 3.000 anni A.C.. Il Porro era noto e coltivato nell’antico Egitto
già 2.000 anni prima di Cristo. Da come raccontano i geroglifici
delle piramidi il Porro era consumato dagli schiavi addetti alla
edificazione delle ciclopiche costruzioni. Attraverso i secoli
la coltivazione del porro passa dalla valle del Nilo all’area
greco - romana. Diversi autori antichi citano questa pianta che
viene ampiamente descritta da Plinio come “porrum” dei Romani.
Il Porro fa parte di quel ristretto gruppo di piante che, lungo
tutto il Medioevo, hanno contribuito a risolvere il problema alimentare
durante le ricorrenti carestie e pestilenze che a quei tempi infierivano
sulle popolazioni. Oggi il porro è conosciuto, diffuso e coltivato
in tutto il Mondo e, in particolare, in Italia, Francia, Belgio,
Olanda, Germania, Spagna e nei paesi dell’Est Europa. In Italia
la specie occupa una superficie di circa 1.500 Ha con una produzione
che si aggira sui 300.000 q. annui. In Piemonte il Porro occupa
una superficie di circa 200 Ha con una produzione di 30.000 q.
dei quali il 62% prodotti in Provincia di Cuneo. Nella nostra
Provincia la zona di maggior produzione si trova nel territorio
del Comune di Cervere, interessante centro agricolo rinomato anche
per la produzione delle rape. Presso questo Comune viene organizzata
ogni anno la Sagra del Porro che prevede incontri di carattere
tecnico divulgativo unitamente a manifestazioni di carattere gastronomico
dove vengono evidenziate, esaltate e pubblicizzate le particolari
virtù organolettiche di questo pregiato ortaggio. - Elenco
CARATTERISTICHE BOTANICHE
Il porro è una pianta erbacea, biennale, appartenente alla famiglia
delle liliacee. Il fusto vero e proprio della pianta è ridotto
semplicemente ad un disco che nella parte inferiore sviluppa un
abbondante apparato radicale di forma fascicolata e nella parte
superiore sviluppa delle lunghe foglie di forma lineare - lanceolata.
Nella parte basale le foglie sono alternate, sovrapposte, inguainate
e formano il cosiddetto bulbo o “falso fusto”. La lunghezza del
falso fusto o bulbo è strettamente legata alle caratteristiche
di coltivazione. La parte più pregiata del Porro è quella bianca
che risulta anche la più tenera. La fioritura si verifica nel
secondo anno di vegetazione. I fiori sono piccoli, di colore bianco
o lilla, riunite in infiorescenze a forma di ombrello globoso.
Il frutto è una capsula rotondeggiante contenenti due o tre semi
di colore nero, angolosi, simili ai semi della cipolla. - Elenco
SCELTE VARIETALI
Per le nostre zone di coltivazione devono essere scelti
le varietà resistenti al gelo invernale. Fra le più diffuse si
consiglia: Porro Maxim (autunnale ed invernale); Porro mostruoso
di Carentan (autunnale e invernale), Porro Gigante di Inverno
(invernale); Porro lungo della riviera (autunnale); Porro grosso
d’Italia (invernale) Porro lungo d’inverno (autunnale o invernale).
Fra le varietà francesi di un certo interesse si ricorda: Porro
Bleu de Selaise a foglie di colore verde - cupo e il porro solaise
violet con le foglie di colore violetto. - Elenco
ESIGENZE PEDOCLIMATICHE
Il porro richiede un terreno sciolto, fresco, profondo, permeabile,
fertile, irriguo e con un pH neutro o leggermente sub - acido
(pH 6 - 7). Per quanto riguarda le esigenze climatiche la pianta
è abbastanza rustica ma non gradisce il clima caldo - afoso. Alcune
selezioni varietali sopportano egregiamente le basse temperature
invernali. All’atto pratico il porro è da considerare l’ortaggio
indicato per le zone a clima temperato del centro - nord e del
nord. - Elenco
LA COLTIVAZIONE DEL
PORRO Avvicendamento colturale Il porro, coltivato
a pieno campo su grandi superfici di terreno, deve essere considerato
una coltura di rinnovo come il mais e, di conseguenza, deve seguire
un cereale tipo grano, orzo, segale, avena. A livello di orto
famigliare invece, il porro può essere coltivato sul terreno che
l’anno precedente ha ospitato la patata, il pomodoro, il peperone,
il cetriolo, lo zucchino e la lattuga. Al fine di evitare lo sviluppo
di malattie crittogamiche o di fisiopatie varie ed una produzione
scarsa e scadente la coltura non va ristoppiata, cioè non va ripetuta
per alcuni anni nello stesso terreno. Concimazione Il porro esige
una concimazione razionale, che deve essere effettuata impiegando
dei fertilizzanti organici e minerali. Una produzione di 100 Kg.
di porri, che si ottiene con una superficie di 35 - 40 mq., assorbe
ed asporta dal terreno i seguenti elementi fertilizzanti: Azoto
335 g., Anidride fosforica G. 200, Ossido di potassio g. 400,
Ossido di calcio g. 200, Ossido di magnesio g. 100. Pertanto su
un terreno dotato di media fertilità, si consiglia di distribuire
i seguenti concimi: prima dell’aratura o vangatura del terreno
letame bovino ben maturato q. 130 - 150 per giornata piemontese,
pari a Kg. 350 - 400 per 100 mq.; dopo l’aratura o prima del trapianto
- concime complesso 12-6-18S + 2MG Kg. 250-270 per giornata pari
a Kg. 6,5-7 mer 100 mq.; dopo il trapianto, prima della rincalzatura,
Nitrato di calcio 15/16 Kg. 50 per giornata pari a q. 1.200 per
mq.. Nei terreni acidi cioè con pH inferiore a 6, è opportuno
distribuire 50 g. di calce idrata per mq. prima della lavorazione
del terreno. Semina e trapianto L’epoca ottimale della semina
e del trapianto varia a seconda del periodo di raccolta del prodotto.
Si semina nel mese di gennaio per la raccolta in piena estate;
nel mese di marzo per la raccolta autunno - invernale; nei mesi
di maggio - giugno per la raccolta a fine inverno dell’anno successivo.
La semina in semenzaio sotto serra riscaldata nel mese di gennaio,
sotto serra normale nei mesi di febbraio - marzo, aprile all’aperto
nei mesi di maggio - giugno. In un grammo sono contenuti mediamente
750 semi. La germinabilità del seme dura solo due anni e la nascita
delle piantine avviene 15 - 20 giorni dopo la semina. La profondità
di semina non deve superare il mezzo cm.. Nell’interno della serra
la temperatura del semenzaio va mantenuta costante e le irrigazioni
devono essere frequenti ma non troppo abbondanti. il trapianto
all’aperto va eseguito quando le piantine hanno raggiunto un buon
sviluppo della radice. Praticamente per i trapianti da effettuare
nel mese di maggio il diametro delle piantine alla base della
radice deve risultare pari a 3 -3,5 mm.; per i trapianti da effettuare
nel mese di giugno il diametro deve raggiungere i 5 mm. e per
i trapianti del mese di luglio agosto deve essere 6 - 7 mm.. Il
trapianto si effettua entro solchetti profondi 12 - 15 cm. e distanti
35 - 40 cm. fra di loro e con le piantine disposte a 8 -10 cm.
una dall’altra. La profondità di trapianto non deve superare i
15 cm.. Trapiantando ad eccessiva profondità si riduce sensibilmente
la resa alla raccolta. Subito dopo il trapianto si rende indispensabile
una razionale irrigazione. Pratiche colturali Dopo il trapianto
devono essere eseguite delle ripetute irrigazioni al fine di evitare
un arresto della vegetazione. Quando la pianta ha raggiunto un
buon sviluppo è opportuno eseguire alcune sarchiature leggere
tendenti ad eliminare le erbe infestanti ed a rompere la crosta
del terreno. Al fine di stimolare lo sviluppo delle piantine dopo
una irrigazione si distribuisce il nitrato di calcio e si rincalza
leggermente. - Elenco
DIFESA FITOSANITARIA
I parassiti animali che possono provocare dei danni al porro sono
i seguenti: la mosca della cipolla, dell’aglio e del porro (Chortophila
antiqua) la cui larva danneggia la radice e il bulbo; la tignola
del porro (Acrolepia assectella) che danneggia le foglie. Fra
i parassiti vegetali più pericolosi si possono annoverare: l’Alternaria
del porro (alternaria porri) che attacca le foglie e provoca il
marciume dei bulbi; la pernospora del porro (Phitophthora porri)
che provoca il seccume delle piante e delle foglie e la ruggine
del porro (pucci ai porri) che attacca le foglie e si manifesta
con pustole di colore rossastro. Fra i batteri può rendersi pericoloso
il Batterium carotovorum che provoca l’ingiallimento delle foglie
ed il marciume putrido del bulbo. Per la lotta contro gli insetti
(mosca tignola) si consiglia di eseguire uno o due trattamenti
dopo il trapianto con un prodotto a base di piretro o piretrine.
Contro le malattie crittogramiche è bene evitare gli eccessi di
umidità, le irrigazioni abbondanti e i ristagni di acqua. Per
prevenire le infezioni fungine e batteriche si consiglia di intervenire
con uno o due interventi con ossicloruro di rame 50 alla dose
di gr. 30-40 per 10 litri di acqua. - Elenco
PRODUZIONE E RACCOLTA
In base all’epoca della semina e del trapianto la raccolta può
essere effettuata nel mese di agosto per le semine di gennaio,
nel mese di novembre per le semine di marzo-aprile, nel mese di
febbraio, marzo e aprile per le semine di maggio - giugno. Nella
nostra provincia la raccolta più consistente si effettua nel periodo
autunnale. E’ opportuno rammentare che qualunque sia l’epoca della
semina e del trapianto la raccolta deve essere effettuata sei
mesi dopo la semina. La produzione media unitaria si aggira sui
300 q. per Ha corrispondenti a 115-120 q. per giornata, pari a
300 kg. per 100 mq. di superficie. - Elenco
CONSERVAZIONE
Il porro raccolto in autunno può essere facilmente conservato
durante il periodo invernale mantenendolo riparato dal freddo
in un ambiente buio e chiuso, oppure legato a mazzi e coperto
con uno strato di 15 - 20 cm. di sabbia fresca sotto serra, oppure
dentro fosse all’aperto protette da uno strato di foglie secche
o di paglia. Per chi non dispone di orto o giardino può conservare
i porri in un contenitore chiuso in modo che il prodotto non sia
esposto alla luce (ad esempio un sacco nero), anche all’esterno
sul balcone di casa. - Elenco
VALORE NUTRITIVO E CONSUMO
Un etto di porri, puliti dalle foglie e radici sviluppa 29 calorie
e contiene: g. 87,8 di acqua, g. 2,3 di proteine; g. 0,1 di grassi;
g. 5,2 di zuccheri solubili; g. 1,2 di fibra mg. 0,8 di ferro;
mg. 54 di calcio; mg. 57 di fosforo; mg. 0,06 di vitamina B1;
mg. 0,08 di vitamina B2; mg. 0,5 di Vitamina PP; tracce di Vitamina
A; mg. 9 di Vitamina C unitamente a modesti quantitativi di Magnesio,
Sodio, Potassio, Manganese, Silicio ed essenza di sulfo-azotata.
Per le suo particolari caratteristiche organolettiche il porro
è un ortaggio che presta per la sua cucina rustica e popolare
o per essere utilizzato nella gastronomia sofisticata e raffinata.
Un esempio sulle ampie possibilità di impiego del porro in cucina
viene evidenziato attraverso le gare gastronomiche che si svolgono
a Cervere in occasione della sagra autunnale del porro. Fra i
piatti più comuni che si possono realizzare con questo ortaggio
è opportuno ricordare: Tagliatelle con i porri, Salsa di porri,
zuppa di porri e patate, tortino di porri, porri all’aceto ecc...
Anche la cucina greca valorizza il porro con i seguenti piatti:
pitta di porri, pasticcio ai porri, pollo con porri e salsicce,
maiale ai porri e porri “Ghiahnì”. - Elenco
PROPRIETA’ MEDICINALI
I massimi esperti di fitoterapia manifestano una particolare considerazione
nei confronti del porro e gli riconoscono delle proprietà toniche,
nervine, diuretiche, lassative, antisettiche e lo consigliano
per curare dispepsie, anemie, reumatismi, artrite, gotta, affezioni
urinarie, obesità, emorroidi, piaghe, punture di insetti, o ne
raccomandano l’impiego per migliorare o mantenere la freschezza
della pelle del viso. Il medico Castore Durante, autore del testo
“Il tesoro della sanità” edito a Roma nel 1586 esalta le virtù
del Porro affermando che il consumo equilibrato di questo ortaggio
“provoca l’urina, facilita le mestruazioni, dissolve le ventosità,
stimola venere; cotto con le mele pulisce i polmoni, riduce l’asma;
mangiato con sale purga lo stomaco, cotto sotto la cenere risolve
il mal di testa, toglie l’ubriachezza, sana i dolori colici, sana
la tosse, migliora la voce e fa feconde le donne”. Normalmente
il porro si utilizza sotto forma di decotto: 30 g. di radici di
porro, lavate e pestate nel latte, rappresentano un buon vermifugo.
Non è consigliabile il consumo del porro crudo. Non va inoltre
sottovalutato l’aspetto afrodisiaco del porro. Questa proprietà
era riconosciuta al porro fin dai tempi antichi. Marziale, un
poeta dell’antica Roma esaltando le numerose virtù del porro affermava:
“Se l’invidiosa età allenta il nodo nuziale, il tuo cibo sian
porri e la tua festa lo scalogno”. - Elenco
IL PORRO CERVERE
La produzione del “Porro Cervere” è effettuata partendo da un
seme che deriva da una locale selezione massale, tradizionalmente
conosciuta e denominata “Cervere” della varietà “porro lungo d’inverno”.
Il porro lungo d’inverno si coltiva in diverse aree sia del nord
che del sud. Ha il piede lungo e si raccoglie durante il periodo
invernale quando scarseggiano gli altri ortaggi. E’ di sapore
gradevole ed attraente come aspetto. Dato che può rimanere nel
terreno anche durante i mesi freddi, la raccolta viene fatta in
modo a scalare. A Cervere la produzione è legata a metodi di coltivazione
tramandati di generazione in generazione, che si adattano difficilmente
ad ogni tipo di meccanizzazione e quindi conserva una forte componente
di lavoro manuale che ne ostacola la
produzione su larga scala Il porro, piantato in filari distanti
fra loro circa un metro, dal mese di settembre in poi viene rincalzato
a mano parecchie volte fino ad avere un prodotto con una parte
bianca che raggiunge anche i 60 centimetri di lunghezza. La distanza
delle piantine fra di loro è direttamente proporzionale al diametro
del fusto che si vuole ottenere Il porro giunge a maturazione
a fine ottobre e può essere raccolto per tutta la stagione invernale,
viene generalmente commercializzato in fasci del peso da 4 a 10
Kg. con la parte verde recisa. La componente leggermente calcarea
dei terreni sabbiosi nelle zone di esondazione del fiume Stura,
il clima umido della zona, l’abbondanza delle acque di sorgente
per l’irrigazione e le particolari condizioni di luce, costituiscono
quell’eco sistema che, unito al particolare sistema di coltivazione
fanno del porro di Cervere un prodotto unico, dal fusto sottile,
particolarmente tenero, con un sapore dolce che ha nulla a che
fare con l’aglio o la cipolla di cui è parente stretto. Questo
prodotto si presta bene ad essere cucinato nei modi più svariati
utilizzando prevalentemente la parte bianca del fusto. La produzione
del 2010 si preannuncia di qualità, a Cervere si stima la produzione
in circa 2.400 q. di prodotto su una superficie
di 7 ha. circa. Il prezzo spuntato sui mercati per la produzione 2009 é compreso fra €. 1,50 e €.1,60 al Kg. (prezzo riferito
al prodotto con foglie e radici) Considerato che il particolare
metodo di coltivazione in uso a Cervere (indispensabile per ottenere
una produzione di buona qualità) oltre ad essere basato largamente
sul lavoro manuale incide anche sulla produzione che è minore
rispetto ad altre, il prezzo è ancora scarsamente remunerativo. -
Elenco
CONSORZIO PER LA VALORIZZAZIONE
E TUTELA DEL PORRO CERVERE E’ nato nel novembre 1996
con il patrocinio della Provincia di Cuneo la Camera di Commercio
ed il Comune di Cervere, come associazione di produttori e operatori
economici del settore. Scopo del consorzio è quello di promuovere
azioni di valorizzazione e tutela del prodotto che in passato
ha subito una forte contrazione della produzione al punto di rischire
l’estinzione. Per questo motivo nel primo anno di vita il Consorzio
si è dotato di un marchio “Porro Cervere” e di un regolamento
di gestione dello stesso. Dal 1997 la produzione viene presentata
sui mercati con il marchio apposto su ogni fascio. Ogni marchio
è numerato progressivamente e quindi il consumatore può risalire
con facilità al produttore rivolgendosi direttamente al consorzio.
Il Consorzio partecipa attivamente a fiere e mercati del settore
con un proprio stand espositivo. Gli appuntamenti del 1999 sono
stati i seguenti: 72^ Mostra Regionale Ortofrutticola San Rocco Castagneretta - CUNEO - Dal 10 al 12 settembre; Sagra della Castagna
a Cuneo dal 07 al 10 ottobre Sono questi i primi passi per creare
in rapporto di fiducia con il consumatore sempre più attento al
prodotto di qualità per il quale è disposto a pagare il giusto
prezzo. Nei prossimi mesi il consorzio è intenzionato a chiedere
il riconoscimento I.G.P. della Comunità Europea per il “Porro
Cervere” ed ottenere quindi un pubblico riconoscimento di quelle
caratteristiche peculiari che fanno del porro di Cervere un prodotto
unico. - Elenco
MOSTRA MERCATO E RASSEGNA
GASTRONOMICA DEL PORRO DI CERVERE Si svolge ogni anno
la seconda Domenica del mese di novembre Scopo principale della
manifestazione è quella di promuovere la commercializzazione e
quindi la produzione del porro, che nelle terre di Cervere raggiunge
ottimi risultati garantiti da una locale selezione massale del
seme unita ad un metodo di coltivazione tramandato di generazione
in generazione che si basa ancora su una altissima componente
di lavoro manuale con scarso utilizzo di mezzi meccanici. Due
i momenti principali della manifestazione: il mercato del porro
che vede i produttori Cerveresi esporre il meglio della produzione
giunta a maturazione in quel periodo e la rassegna gastronomica
che si svolge sotto i padiglioni della fiera montati per l’occasione.
Attraverso la rassegna gastronomica viene proposta la degustazione
di piatti a base di porro preparati da abili cuochi seguendo vecchie
ricette in parte rielaborate o sulla base di ricette nuove scelte
ogni anno fra quelle presentate al concorso gastronomico. Proprio
sulla rassegna gastronomica, curata nei minimi particolari dagli
organizzatori, negli anni si è consolidata la fortuna della manifestazione.
Organizzata dal Comune di Cervere, dalla Proloco "Amici di
Cervere"
e dal consorzio per la tutela e valorizzazione del porro Cervere,
con il contributo economico della Regione Piemonte, della Provincia
di Cuneo e della Camera di Commercio di Cuneo, la manifestazione
dal 1980 ad oggi ha conosciuto un costante crescendo fino a toccare
la quota delle 12.000 presenze nelle ultime edizioni e la vendita
dell’intera produzione di porri giunta a maturazione in quel periodo.
Dal 1998 il programma delle manifestazioni si è stato portato
dai soliti quattro giorni a ben 10 giorni con alcune serate gestite
in collaborazione con le varie realtà associative del Comune.
- Elenco
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